SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------
10ª Commissione permanente
(Industria, commercio, turismo)
247a seduta: martedì 5 luglio 2022, ore 15,45
248a seduta: mercoledì 6 luglio 2022, ore 13,30
ORDINE DEL GIORNO
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO
LOREFICE - Al Ministro dello sviluppo economico
Premesso che:
la legge 15 maggio 1989, n. 181, disciplina gli aiuti per il rilancio delle attività industriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il sostegno dei programmi di investimento e lo sviluppo imprenditoriale delle aree colpite da crisi industriale e di settore;
il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, ha previsto l'applicazione del regime di aiuto alle imprese di cui alla legge n. 181 del 1989 nelle aree di crisi industriale complessa;
con la deliberazione della Giunta regionale n. 111 del 14 maggio 2015, la Regione Siciliana ha presentato istanza di riconoscimento, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, del decreto del Ministro dello sviluppo economico 31 gennaio 2013, per il territorio del comune di Gela (Caltanissetta) e per le aree di localizzazione delle aziende dell'indotto quale area di crisi industriale complessa;
l'istanza ha trovato accoglimento con il decreto del Ministro dello sviluppo economico 20 maggio 2015 che riconosce l'area di crisi industriale complessa di Gela, mentre con decreto del Ministro dello sviluppo economico 1° ottobre 2015 si è provveduto alla perimetrazione dell'area di crisi industriale, la quale ricomprende il comune di Gela e altri 22 comuni;
il 23 ottobre 2018, il Ministero dello sviluppo economico, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Regione Siciliana, il libero consorzio comunale di Caltanissetta, il Comune di Gela e l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. hanno firmato un accordo di programma per il rilancio e la riconversione industriale dell'area di crisi industriale complessa di Gela;
con la circolare direttoriale n. 37925 del 6 febbraio 2019, si è aperto il bando rivolto alle aziende per l'accesso agli aiuti per il rilancio dell'area di crisi industriale. Il bando ha visto la presentazione di 6 domande di finanziamento, di cui solo una è andata a buon fine;
con decreto del Ministro dello sviluppo economico 23 aprile 2021 si è provveduto alla rimodulazione delle risorse stanziate per l'area di crisi industriale, in quanto quelle originariamente previste erano divenute inutilizzabili in quanto si trattava di fondi europei legati alla programmazione 2014-2020;
il 23 ottobre 2021 è scaduto l'accordo di programma per l'area di crisi industriale di Gela;
considerato che:
in risposta all'interrogazione 3-02942, a prima firma dell'interrogante, il vice Ministro dello sviluppo economico ha ribadito la volontà del Ministero di rinnovare lo stesso accordo di programma;
il 1° gennaio 2022 è iniziata la nuova programmazione europea che consente una percentuale di aiuti maggiori alle imprese site in Sicilia in considerazione della drammatica situazione industriale della regione e con decreto del Ministro dello sviluppo economico 24 marzo 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 aprile 2022, è stata adottata la riforma degli incentivi per le imprese site in aree di crisi industriale;
il territorio di Gela, già duramente provato dalla deindustrializzazione dovuta alla chiusura della raffineria con conseguente perdita di tutto l'indotto, rischia, anche a seguito della pandemia e della crisi internazionale in atto, di non essere più in grado di riprendersi condannando l'intera zona alla desertificazione industriale e al conseguente spopolamento, peraltro già in atto da diversi anni,
si chiede di sapere:
quali siano le ragioni che, a 5 mesi dall'inizio della nuova programmazione europea, non abbiano ancora consentito il rinnovo dell'accordo di programma e la conseguente riapertura dei bandi per il finanziamento delle iniziative imprenditoriali nell'area di crisi industriale complessa;
quali altre azioni il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per risollevare il territorio gelese, già duramente colpito dalla crisi industriale e ormai allo stremo a seguito della pandemia globale e del recente scoppio della guerra in Ucraina.
(3-03393, già 4-07073)
ROMANO, DI GIROLAMO Gabriella, LANZI, PIARULLI Angela Anna Bruna, D'ANGELO Grazia, VACCARO, CROATTI, NATURALE Gisella, FERRARA, LOREFICE, MAIORINO Alessandra, COLTORTI, TURCO, MATRISCIANO Susy, PAVANELLI Emma, PIRRO Elisa, GALLICCHIO Agnese, PUGLIA, PESCO, TONINELLI, BOTTICI Laura, LOMUTI, CATALFO Nunzia, PISANI Giuseppe, MARINELLO, CORBETTA, DE LUCIA Danila, MAUTONE, AIROLA, ROMAGNOLI, CASTALDI, GAUDIANO Felicia, QUARTO, ANASTASI, MONTEVECCHI Michela, L'ABBATE Patty, SANTILLO, PELLEGRINI Marco, RICCIARDI Sabrina, VANIN Orietta, LICHERI, NOCERINO Simona Nunzia, FEDE - Al Ministro dello sviluppo economico
Premesso che:
la benzina costa attualmente oltre il 25 per cento in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 33 per cento rispetto al 2021;
tale andamento dei listini è del tutto anomalo, essendosi registrato nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e non sembrando affatto giustificato dalle quotazioni petrolifere;
negli ultimi mesi il petrolio ha raggiunto il suo picco il 9 marzo 2022, quando il Brent ha toccato la soglia dei 131 dollari al barile;
in tale data la benzina, senza il taglio delle accise pari a 30,5 centesimi di euro scattato solo il 22 marzo 2022, costava in media 2,048 euro al litro in modalità self service, mentre il gasolio 1,966 euro;
attualmente il petrolio si attesta attorno ai 120 dollari al barile, mentre la benzina costa in media 2,069 euro al litro e il gasolio 2,006 al litro, malgrado il taglio delle accise e benché le quotazioni del petrolio siano calate dell'8,4 per cento rispetto a marzo 2022;
considerato che:
per dare un quadro della gravità della situazione, basti constatare che, in assenza del taglio delle accise pari a 30,5 centesimi di euro al litro, la benzina costerebbe oggi 2,419 euro al litro (2,356 euro il gasolio), superando il record storico raggiunto nell'ottobre 1976, quando un litro di benzina arrivò a costare 500 lire, pari a 2,31 euro a valori correnti;
l'aumento spropositato e ingiustificato dei carburanti produce per una famiglia che effettua due pieni al mese di circa 50 litri una spesa di 384 euro in più all'anno, facendo, peraltro, lievitare a dismisura i prezzi dei beni di largo consumo, trasportati per oltre l'86 per cento su gomma;
i listini non crescono per l'andamento del petrolio, ma soprattutto a causa di una speculazione del tutto evidente,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per comprendere se sia in atto una speculazione attraverso un ingiustificato aumento dei listini dei carburanti alla pompa, che salgono nonostante il calo del petrolio, e se intenda promuovere accertamenti sul territorio con riguardo a manovre speculative su merci e aggiotaggio.
(3-03410)